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Il no-code è comunque codice
La Redazione 230

Il no-code è comunque codice

Il rilascio di OpenAI Codex, un nuovo sistema Al che traduce il linguaggio naturale in codice, segna l'inizio di un cambiamento nel modo in cui viene scritto il software per computer.

Di  Greg Brockman, Hadi Partovi

Il rilascio di OpenAI Codex, un nuovo sistema Al che traduce il linguaggio naturale in codice, segna l'inizio di un cambiamento nel modo in cui viene scritto il software per computer.

Negli ultimi anni, si è parlato sempre più di piattaforme "no-code", ma questo non è un fenomeno nuovo. La realtà è che fin dai primi dispositivi programmabili, gli scienziati informatici hanno regolarmente sviluppato innovazioni nel modo in cui "codifichiamo" il software per computer.

I primi computer erano programmati con interruttori o schede perforate, finché non fu inventata la tastiera. La codifica divenne una questione di digitare numeri o linguaggio macchina, finché Grace Hopper inventò il moderno compilatore e il linguaggio COBOL, inaugurando decenni di innovazione nei linguaggi e nelle piattaforme di programmazione. Linguaggi come Fortran, Pascal, C, Java e Python si sono evoluti in una progressione, dove il linguaggio più nuovo (costruito usando un linguaggio più vecchio) ha permesso ai programmatori di "codificare" usando un linguaggio sempre più umano.

Insieme ai linguaggi, abbiamo visto l'evoluzione delle piattaforme "no-code" - tra cui Microsoft Excel, il nonno del no-code degli anni '80 - che permettono alle persone di programmare i computer con un'interfaccia visiva, sia a scuola che sul posto di lavoro. Ogni volta che si scrive una formula in un foglio di calcolo, o quando si trascina un blocco di codice su Code.org o Scratch, si sta programmando, o "codificando", un computer. "no-code" è codice. Ogni decennio, un'innovazione rivoluzionaria rende più facile scrivere codice così che il vecchio modo di codificare viene sostituito dal nuovo.

Questo significa che il coding è morto? No! il no-code non sostituisce la necessità di un programmatore di capire il codice. Significa che il coding è appena diventato molto più facile, di maggiore impatto e quindi più importante.

Questo ci porta all'annuncio di oggi. Oggi, OpenAl ha annunciato OpenAI Codex, un modo completamente nuovo di "scrivere codice" nella lingua inglese naturale. Un programmatore di computer può ora usare l'inglese per descrivere ciò che vuole che il suo software faccia, e il modello generativo Al di OpenAl genererà automaticamente il codice informatico corrispondente, nella lingua di programmazione scelta. Questo è quello che abbiamo sempre voluto - che i computer capiscano quello che vogliamo che facciano, e poi lo facciano, senza dover passare attraverso un intermediario complesso come un linguaggio di programmazione.

Ma questa non è una fine, è un inizio. Con il codice generato da Al, si può immaginare un'evoluzione in ogni strumento di programmazione, in ogni classe di programmazione, e un'esplosione di nuovo software. Proprio come quando le schede perforate furono sostituite dalle tastiere, o quando Grace Hopper inventò il compilatore.

Infatti, la domanda di software oggi è più grande che mai e continuerà a crescere. Con l'evoluzione di questa tecnologia, Al giocherà un ruolo maggiore nella generazione di codice, il che moltiplicherà la produttività e l'impatto degli informatici, e renderà questo campo accessibile a sempre più programmatori.

Ci sono già strumenti che permettono di programmare usando solo il drag-and-drop, o di scrivere codice usando la voce. I miglioramenti in queste tecnologie e i nuovi strumenti, come OpenAI Codex, democratizzeranno sempre più la capacità di creare software. Di conseguenza, la quantità di codice - e il numero di codificatori - nel mondo aumenterà.

Questo significa anche che imparare a programmare - in un modo nuovo - è più importante che mai. Imparare a programmare può aprire porte di opportunità e anche aiutare a risolvere problemi globali. Mentre diventa più facile e più accessibile creare software, dovremmo dare ad ogni studente in ogni scuola la conoscenza fondamentale per essere non solo un utente della tecnologia ma anche un creatore.

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